di Barbara Fabbroni

Il teatro è meraviglioso proprio in quanto mette in scena gli stati d’animo, coinvolge mantenendo nel contempo le distanze della vita vera. Il teatro è una scuola di emozioni come le fiabe per i bambini (Paolo Crepet).” Infatti, il teatro è “il luogo dove cresci, dove riesci a porti quelle domande essenziali per il tuo lavoro, cosa che al cinema non puoi fare. Il cinema è il luogo delle risposte, non delle domande (Silvio Orlando)”. In queste due citazioni si racchiude, a mio avviso, l’immenso e intenso progetto che abbraccia nel suo insieme “Teatramm”. Emiliano De Martino ci racconta i suoi progetti, la sua determinazione, il suo desiderio di porsi all’interno del suo viatico con ambizione e passione, con progetto e possibilità, con emozione e coinvolgimento. 

Dal 6 all’11 settembre ci sarà l’evento “TEATRAMM che è alla sua IV edizione, può raccontarci qualcosa? 

Sono molto molto orgoglioso di questa creatura che cresce di anno in anno. Il tutto è nato quattro anni fa. Era un progetto, un desiderio che avevo da anni: quello di strutturare un mio festival teatrale, non per il fine di avere un “mio” festival, bensì per far esistere finalmente un festival del genere. 

Cosa intende per “genere”? 

Per genere intendo “che si basa sulle sinergie e le collaborazioni”. 

Cosa significa “Teatramm”? 

“TEATRAMM” è un verbo che non esiste e che ho coniato prendendomi una licenza per esigenza comunicativa. 

Ovvero? 

Se provate a coniugare il verbo TEATRARE (ammesso che sia un verbo) viene: 

io teatro 

tu teatri 

egli teatra 

“Nuie Teatramm”… noi teatriamo ossia “Noi” facciamo teatro. 

Tant’è? 

Il teatro si fa insieme ed è esattamente questo il principio base del festival “la collaborazione” tra tutte le parti: la direzione artistica del premio, la direzione del teatro Marconi che ci ospita, i giurati (tutti addetti ai lavori di prim’ordine) e le varie compagnie in gara e le maestranze tecniche coinvolte. 

Chi saranno gli artisti che animeranno l’evento? 

Gli artisti sono svariati, a partire da quelli sul palco che rappresentano la compagnia. L’evento sarà un vero e proprio pullulare di figure artistiche in ogni forma e competenza: ci saranno artisti sul palco, nel retropalco, in platea, tra giuria tecnica e ospiti/colleghi, nel bistrot con corner giornalistici e radiofonici. Insomma, date un’occhiata al programma, e poi, veniteci a trovare. 

Chi sono i giudici di questo evento? 

I giudici sono tutti addetti ai lavori oltre che in carriera. Ognuno di loro ricopre un ruolo fondamentale per la competenza messa in campo per la valutazione.  

Rossella Pugliese, giurata sin dalla prima edizione, attrice regista e produttrice teatrale e docente di scrittura creativa in EDM FACTORY.  

Sissi Corrado anche lei veterana del festival, blogger e media partner sin dagli inizi.  

Eugenio Piovosa agente cinematografico e talent scout.  

Vittorio Hamaz Vasfi attore e regista.  

Gianluca Pirazzoli produttore cinematografico e televisivo.  

Loredana Paletta costumista cinematografica e televisiva interna Rai.  

Francesco Colangelo regista e sceneggiatore cinematografico nonché docente EDM FACTORY. Massimiliano Varrese attore, regista e trainer olistico anche lui, da quest’anno, membro della Factory.  

Andrea Fucà aiuto regia, sceneggiatore e docente EDM.  

Inoltre, ogni sera ci sarà una guest speciale in giuria a dare il proprio supporto e apporto al festival. 

Perchè pensare ad una sorta di concorso per giungere nel cartellone del Teatro Marconi? 

Perché oggi il problema più grande non è realizzare uno spettacolo, bello, bellissimo o meno bello, ma distribuirlo e trovare un palco. Purtroppo, siamo nell’epoca degli affittacamere, che vanno benissimo per carità; tuttavia, sottolineano che la vera arte è a rischio. Per entrare in un cartellone c’è bisogno di avere alle spalle una struttura organizzativa e produttiva, non parlo di produzione in senso economico, ma di gestione di pratiche e step necessari allo svolgimento di uno spettacolo inteso come lavoro. Oggi c’è chi fa trafile assurde mettendosi in gioco con tutte le sue forze e chi noleggia un palco e va in scena, noi offriamo la possibilità di entrare di diritto in uno dei cartelloni più rappresentativi della città. 

Oltre allo spettacolo vincente ci saranno altri riconoscimenti? 

Certo! Ci saranno riconoscimenti alle varie figure che compongono appunto uno spettacolo: gli attori, la regia, la produzione, la scrittura, l’allestimento scenico, l’impianto e la gestione illuminotecnica e i costumi. 

La serata conclusiva prevede un evento molto coinvolgente, può parlarcene? 

Sarà la chiusura del festival e di tutti i cerchi che apriremo giorno per giorno, premiando sia i membri meritevoli del contest interno EDM FACTORY sia tutte le figure che si sono alternate all’interno della manifestazione. Avremo ospiti a sorpresa. Gli stessi giurati parteciperanno presentando i loro progetti, film, spettacoli libri e quant’altro. 

Oggi il teatro è ancora importante? 

Il teatro non è importante. Il teatro è necessario, ma nell’epoca dei social dove tutti diventano con un click (secondo loro) artisti, la necessità di un palco, della fatica e del rischio è sempre più forte. Chi lo fa è parte, a mio avviso, di una élite, non tanto per il talento che ha, ma per il coraggio di mettersi in gioco in un presente vuoto dove sembra ed è forse tutto molto semplice. In realtà è tutto molto effimero. Tutto ciò che oggi brilla non durerà nel tempo:  

Perché? 

Oggi, l’arte è bigiotteria, noi vogliamo essere oro grezzo. 

Oltre al progetto “TEATRAMM” ha in programma altri progetti? 

La EDM è in continua evoluzione. È una realtà che cresce con tanti sacrifici di anno in anno. Oltre il festival siamo una produzione teatrale e cinematografica, una distribuzione, un’agenzia di comunicazione, abbiamo una sede polifunzionale a Roma: la EDM HOUSE che funge da accademia, da ufficio di produzione, ufficio casting, sala prove, sale shooting e in più stiamo lavorando dopo il successo del docufilm “ANTONIO” sul film. A breve verrà reso pubblico il periodo di riprese e di preparazione, progetto enorme a cui tengo davvero molto essendo la mia opera prima cinematografica. 

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