“Carissimi amici, la vostra presenza qui, oggi, sfidando la calura estiva e le difficoltà romane, è per me motivo di grande gioia.

Condividere con voi questo mio lavoro, riportare alla luce, con il mio piccolo contributo, le grandi storie italiane, è motivo di grande soddisfazione che non sarebbe stata tale, senza il conforto di voi, grandissimi amici. Per questo, vi ringrazio di cuore, sicuro che sarete sempre al mio fianco nella ricerca della eredità spirituale dei compianti personaggi che onorarono questa nostra Italia. Voglio perciò arricchire questo mio ringraziamento, con una delle frasi più accorate che Aldo Moro scrisse nelle disperate lettere alla moglie, dalla prigione brigatista:
“Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo”. Ecco, voi oggi, siete per me parte di quella luce evocata da Aldo Moro. Grazie ancora,
Michel”: con queste parole il dottor Maritato chiude una delle tappe di un percorso di ricerca della verità , impreziosito con il contributo di avvocati, criminologi, giornalisti e la testimonianza del figlio di uno dei poliziotti che ha avuto modo di lavorare con Aldo Moro.

Si è tenuta ieri pomeriggio alle 16 la presentazione del libro “Aldo Moro. Una verità compromessa” del giornalista e criminologo Michele Emi Maritato con la moderazione del giornalista e speaker radiofonico Fabio Camillacci.
La sala capitolare del Senato della Repubblica ha ospitato il ricordo dello statista che si è interessato al debito pubblico italiano.
A distanza di anni, il caso Moro continua a scombussolare molti ambiti della vicenda umana: mediatico, sociologico, umano, giuridico.
Ancora una volta, infatti, il dottor Michel Emi Maritato ha sviscerato, con piglio critico, uno dei casi che, assieme a quello del corsaro Pier Paolo Pasolini, gode di una grande eco ancora oggi. Il caso Moro – dalla prigionia all’uccisione – è ricco di simbologie e oscurità mai rivelate che tornano alla luce sotto una prospettiva insolita, mai esplorata prima, unica nella sua chiarezza di dar voce al silenzio che albeggia attorno a distorsioni, fraintendimenti di cui il panorama italiano, volente o dolente, è vittima.
Un’occasione di dialogo e confronto diretto, come ha sempre affermato Aldo Moro che, alla luce delle sue esperienze, è conoscenza di sè, del bene, in conformità a una ricerca personale e una vita vissuta secondo giustizia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *