Subito una inchiesta su Ama e la mancata tutela del cimitero monumentale del Verano

“Undici svastiche, undici coltellate inflitte a un simbolo, al buonsenso, alla pietà. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla famiglia Rampi e alla associazione nata in nome di Alfredo e condanniamo il gesto esecrabile, per la cui definizione non troviamo ulteriori parole adatte se non vergogna”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che continua: “Non c’è fine alla stupidità umana. Non abbiamo fatto in tempo ad apprezzare la volontà di ricordare Alfredino in un murales che subito è arrivata la vile risposta: undici svastiche impresse sulla lapide. Un gesto che ha fortemente colpito tutta la collettività, chi non ha vissuto direttamente la vicenda perché troppo giovane e chi invece, in quei tremendi momenti, non riuscì a staccare il volto dagli schermi per seguire le sorti del piccolo precipitato in un pozzo. L’oltraggio della tomba di Alfredino Rampi è un gravissimo, ingiustificato e incomprensibile atto. Chiediamo agli inquirenti di far luce al più presto su quanto accaduto e alle autorità preposte di infliggere una pena esemplare. Un altro discorso – continua il presidente – andrebbe rivolto all’Ama e all’amministrazione capitolina sullo stato di degrado, abbandono, incuria in cui versano i nostri cimiteri: una situazione intollerabile. Non ci saremmo mai aspettati di dover commentare un simile sfregio al simbolo di una insopportabile tragedia che segnò dolorosamente tutti gli italiani”, conclude Maritato.

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