“Siamo senza parole, di fronte a quanto decretato dai giudici francesi della Corte di Cassazione, nel cui dispositivo, annunciato il 29 marzo a Parigi, sull’estremo ricorso contro il rifiuto di estradare 10 ex terroristi delle Brigate rosse in Italia, respinge i ricorsi presentati dal procuratore generale presso la Corte d’Appello di Parigi, ritenendo che i motivi addotti dai giudici, che discendono dal loro apprezzamento sovrano, sono sufficienti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che riflette sulla grave posizione assunta, nei confronti degli otto uomini e le due donne, che si sono macchiati di orrendi e sanguinosi delitti senza mai manifestare alcun segno di ravvedimento. “Un nuovo colpo di pistola alle vittime e alle loro famiglie – continua il presidente Maritato – e concordiamo con il magistrato Caselli, su tale espressione di arroganza francese, il voler impartire agli altri insegnamenti su come si sta al mondo. Insieme a tale insensata decisione, ci sorprende la posizione di alcuni intellettuali o pseudo tali, contigui al terrorismo, che oggi parlano di accanimento politico nei confronti dei rei confessi mai assicurati alla nostra giustizia. Una vera insensatezza. C’è solo da augurarsi che chi scrive cose del genere non faccia proseliti. Sarebbe un grosso danno per la nostra democrazia, nel silenzio sconcertante delle istituzioni d’Oltralpe. Per questo, siamo vicini alle famiglie delle persone assassinate, a cui diamo la massima solidarietà”, chiosa Maritato.